Ricerche sistematiche sono in corso nelle seguenti aree
1) Bacu Selole, Bacu Lopellai, Bacu Solocorgine - Supramonte di Baunei
Questa zona potrebbe riservare qualche ingresso interessante, anche se a catasto è praticamente priva di ingressi. Il Bacu Lopellai-Solocorgine, orientato Nord Sud, sembra chiaramente di impostazione strutturale, lungo una faglia, che non è riportata nella carta geologica (shape 1:25000 della RAS). L'ipotesi esplorativa (abbastanza pretenziosa, ma bisogna pensare in grande, echecazz...) è che si possa trovare un ingresso basso che intercetti uno dei sistemi che convogliano, verso Sisine, le acque provenienti dal drenaggio dei versanti a Ovest.
Da catasto risultano diverse cavità nella parte alta (es. Monte Oili) e qualche cavità assorbente in esplorazione a Lotzuli (con presenza di sifoni). Progettiamo quindi alcune uscite con l'obiettivo di verificare la logistica e individuare le aree più interessanti per la ricerca.
Percorriamo il giro ad anello tra Lopellai, Lotzuli e Selole. Risaliamo il Bacu Lopellai e Solocorgine fino ad Erritzo. La zona di Solocorgine sembra la più interessante. Sul fondo del Bacu affiorano gli scisti e sui versanti le dolomie della formazione di Dorgali. Questa è la zona che decidiamo di battere più a fondo.
Troviamo qualche ingresso interessante che stiamo scavando.
I lavori sono in progress.
2) Località Pradu - Oliena
Località tradizionalmente oggetto di ricerche da parte dello Scor. Le diverse uscite dedicate a questo settore ci consentono di trarre un primo bilancio di questa attività esplorativa. La grotta di PRADU (N. catasto 3218 SA/NU) è stata esplorata dallo SCOr e dal GGO nel 2013. La grotta presenta un pozzetto d'ingresso di pochi metri, da superare in disarrampicata, che conduce in un primo ambiente, con abbondanti geotritoni nel periodo primaverile e estivo. Si prosegue attraverso una strettoia sulla destra verso l'imboccatura di un pozzetto di circa 4 metri che immette in una discenderia dalle pareti verticali alta circa 3 m, rettilinea, orientata Nord-Sud, ad evidente controllo tettonico. Qui la grotta comincia ad allargarsi: la discenderia porta ad una biforcazione con due ambienti abbastanza ampi a destra e sinistra. In realtà si tratta probabilmente di un unico grande salone occupato da una grossa frana a grandi blocchi, in parte ricoperta da concrezioni (colate, colonne, stalattiti, vaschette, coralloidi). La frana presenta diverse vie di penetrazione tra i blocchi che sembrano, al momento, chiudere inesorabilmente. Si riesce a passare da un ramo all'altro anche attraverso delle strettorie che consentono di effettuare un percorso ad anello. Alcuni punti sono potenzialmente disostruibili, e sembra esserci anche una debole corrente d'aria. Lungo la discenderia è presente anche un pozzetto da controllare meglio in futuro. Nella saletta d'ingresso, sulla sinistra, è presente una diaclasi che punta leggermente verso il basso. Abbiamo aperto un passaggio sufficiente per entrare nell'ambiente successivo: sembra che la diaclasi continui nella stessa direzione diventando tuttavia molto stretta.
Le potenzialità di questa grotta sono legate alla possibilità di proseguire oltre la frana che sembra chiudere i passaggi.
A Nord-Ovest della Grotta di Pradu abbiamo identificato, nel 2017, un secondo ingresso: si tratta di una spaccatura orientata Nord-Ovest/Sud Est, molto evidente anche dalle immagini da satellite, che conduce all'interno di un ambiente con una prosecuzione ostruita da detriti e da un grosso masso. Abbiamo ripulito questo passaggio e siamo entrati. Un pozzetto di circa 6 m conduce sul fondo di un ambiente molto concrezionato. Sono presenti colate e colonne, strane concrezioni rappresentate nella fotografia qui sotto, e coralloidi alle pareti. La grotta sembra chiudere inesorabilmente lungo la spaccatura su cui è impostata, a causa delle concrezioni presenti. E' da segnalare la presenza di una pozza d'acqua e di fauna (geotritoni e un pipistrello che ci ha sopportato stoicamente durante l'esplorazione).