Giovanni De Falco
I rami alti di Su Palu. Da qualche tempo accarezzavo l’idea di dedicare qualche uscita alla visita di questa parte della grotta. Alla chiamata sulla chat del gruppo rispondono Alberto (‘ok, tiro fuori l’attrezzatura dalla naftalina’), Paolo e Annalaura: la squadra è fatta. L’idea iniziale di fare campo interno viene abbandonata, decidiamo di dormire in codula e fare una tirata in giornata. Alle 7:30 di domenica siamo già in grotta, e in poco più di due ore arriviamo al lago. Risaliamo verso El Alamein per entrare a Lilliput e arriviamo dopo un’ora alla risalita che troviamo sulla sinistra della grande galleria (in realtà la destra idrografica). Paolo aveva già percorso i rami alti in questo punto, siamo a Bell’Ambriana. Dopo una breve risalita ci infiliamo in un tubo a spirale che ci porta in alto fino a sbucare in una galleria orizzontale. La fame si fa sentire, siamo a 4 ore dall’ingresso e ci fermiamo per uno spuntino. Le gallerie hanno sezioni ellittiche e terminano in profonde voragini. I colori dominanti sono il bianco e il rosso dell’argilla. Un’altra salita ci porta verso gallerie circolari, con le pareti levigate in cui sono riconoscibili le scallops. Le gallerie a volte presentano dei solchi sul pavimento con la tipica sezione a forma di buco della chiave. Percorriamo la grande galleria di Kuckuck con un percorso a grandi meandri e l’argilla fessurata dall’essicazione accumulata nella zona interna dell’ansa. La galleria chiude con delle vasche fossili ricoperte di terra rossa. Torniamo indietro e ci infiliamo negli altri rami. Tubi circolari ricoperti di polvere bianca si alternano a zone dove domina il rosso mattone. Le gallerie sono chiuse da grandi colate fossili o si interrompono bruscamente in profonde voragini. Il paesaggio è lunare e fatato, sembra di viaggiare in altro mondo, una sensazione che Su Palu riesce sempre a restituire.
Dopo qualche ora decidiamo di scendere nuovamente a Lilliput. Facciamo una rapida incursione al Peyote, poco più avanti per vedere l’attacco della calata per Sand Creek. Si torna indetro, ci fermiamo al Blue Nile, poco prima del campo, per mangiare qualcosa e prendere acqua, sono le 16:30, ci avviamo per il rientro. In due ore siamo alla risalita della diaclasi dove incontriamo una squadra del gruppo di Urzulei. La stanchezza comincia a farsi sentire, usciamo dopo quasi 12 ore. Stanchi ma felici. Salutiamo Paolo che si avvia verso Cagliari, una rapida sosta (con birra) da Babbai e una pizza a Dorgali chiudono la meravigliosa giornata.