Nurra Codi Ruia - Badde su Nuraghe - Urzulei

All'interno dell'organizzazione dei campi organizzati dalla Commissione Speleosubacquea della Federazione Speleologica Sarda per le esplorazioni speleosub a sa Rutta e s'Edera quest'anno sono state inserite attività collaterali per chi non direttamente impegnato nelle attività principali o si è voluto trattenere in altre giornate esplorative.

Questa iniziativa ha incuriosito molti speleo che hanno iniziato a girare da Fennau alle tombe di s'Arena, dal Flumineddu a Badde su Nuraghe, nelle zone ritenute più fertili non solo per trovare nuovi ingressi ma anche con l'obiettivo di finire dentro s'Edera nei rami oltre sifone. E’ stata creata un'applicazione georeferenziata con le planimetrie dei rilievi di s'Edera (aggiornamento 2023) e delle grotte della zona. Questa App consente di verificare dove ci si trova e potersi confrontare con le informazioni conosciute, consente anche di inserire nuovi punti ingresso e compilare una scheda informazioni che in seguito saranno messi a disposizione di tutti.

L'obiettivo principale è chiaramente la condivisione dei dati che ogni gruppo o intergruppo sviluppa in modo che le informazioni siano utili a tutti per ottenere maggiori risultati, insieme si lavora meglio, con più piacere e si ottengono risultati più importanti.

Questa iniziativa è figlia di una giornata passata a Fluminimaggiore qualche mese fa che aveva proprio come obiettivo mettere su dei progetti esplorativi intergruppi da condividere, uno di questi riguardava proprio Fennau e sa Rutta e s'Edera, oggi tutto si sta concretizzando

Obiettivo è anche rivedere con occhi e luci di oggi le grotte già conosciute e quelle inserite nel Catasto Speleologico Regionale anche se danno l’idea che non avrebbe senso, proprio da una grotta a catasto di questo tipo nasce la nostra storia che indipendentemente dalla possibilità di prosecuzione avrà almeno messo a conoscenza che le informazioni sono altre rispetto al nostro archivio, è stato utile anche rifare un po' di ordine nei vari nomi sbagliati dati da bolognesi e veronesi che hanno difficoltà a leggere e scrivere in sardo.

Noi dello SCOr presenti come in altre occasioni ci siamo impegnati anche in queste ricerche e nella prima settimana in un primo giro esplorativo con una decina di speleo di vari gruppi (GGCAI, SPANO E SPECUS), tra le altre abbiamo notato un bucone di fianco al sentiero di Badde su Nuraghe, ci ha incuriosito non poco perché un ingresso così evidente non poteva non essere già visto ma non aveva la placchetta di riposizionamento, così rientrati al campo abbiamo da subito cercato di capire sul posto con i presenti se si avevano informazioni in merito. Le prime info sono arrivate il giorno dopo che si è potuto verificare sul Catasto Speleologico Regionale che la grotta era a catasto e riposizionata, la placchetta quindi era ben nascosta oppure è stata staccata vista la facilità di identificazione, la grotta è comunque ritenuta importante anche perchè indicata in un cartello segnavia dei sentieri della zona (NURRA CODI RUIA)

La grotta a catasto è del 1966 da parte dell'Unione Speleologica Bolognese ed è indicata come  Grotta Coile Lubia come una nurra profonda 32 metri, in seguito visitata dai veronesi nel 1977 che scendono più giù fino a meno novanta trovando anche un piccolo lago pensile e una possibile prosecuzione che non forzano, pubblicano rilievo e resoconto sulla loro rivista con un altro nome bizzarro (Abisso S’annurra di Codi Rubio). Nel 2011 il Gasau di Urzulei riposiziona l'ingresso con la placchetta numero 386 e scende riattrezzando la grotta con fix fino al fondo tentando di forzare il buco oltre il laghetto che comunque resta ancora inviolato, si rimette ordine finalmente al nome chiamandola col toponimo locale Nurra Codi Ruia.

Il fine settimana successivo alla sua individuazione un primo gruppo dello SCOr Gianni, Roberta e Rosalba con Nanni Ferrandu del TAG di Thiesi scende portandosi attrezzatura per scendere di trenta metri ma ci si rende subito conto la grotta scende ancora, così il giorno seguente Gianni, Nanni  e Tore riprendono la discesa dal punto in cui ci è fermati il giorno prima, il pozzo va giù per oltre 50 m costringendoci a usare tutte le corde a disposizione (compreso un cordino) per arrivare al fondo, a meno novanta si trova un bellissimo laghetto chiuso da una colata concrezionata. E' un lago pensile di troppo pieno con un foro di deflusso impraticabile, Nanni si arrampica e trova un passaggio in alto da cui parte una fessura che porta a un ulteriore pozzo ma non abbiamo più materiale. Torniamo su con l'intento di saperne di più. La grotta è stata attrezzata in almeno due occasioni con roc e fix. Al rientro Tore scopre un articolo con il resoconto esplorativo dei veronesi e il rilievo completo fino al lago. Ma qualcuno sarà andato oltre?

Si torna dentro con intenzioni più bellicose il due giugno, alcuni con l'obiettivo curioso solo di visitare e conoscere la grotta, in quattro vanno sul fondo Gianni, Alessandro, Francesco e stavolta con Salvatore del GASAU che aveva conosciuto la grotta e riattrezzata nel 2011, con Salvatore è utile il confronto per capire cosa era stato fatto e valutare le possibilità esplorative, si scende un altro saltino di circa otto metri che Salvatore riconosce e si inizia a lavorare per disostruire dove in precedenza aveva provato il GASAU. 

Ore di lavoro ma tutto è stretto, si movimentano pietre anche di dimensioni notevoli ma niente, l'idea è che da quella parte ci vuole troppo lavoro, l'acqua ci passa di sicuro ma noi umani ci arrendiamo almeno per ora. Si torna su con due incognite, la prima e se Codi Ruia movimenta o no aria, quanta e dove si infila, per ora non è dato saperlo perchè considerato la stagione le grotte della zona non hanno ancora fatto l'inversione termica, sa Rutta e s'Edera che per noi è il metro di valutazione non tira ancora fuori quella bella e potente aria fredda  che conosciamo.

Altra incognita è un camino che si vede a circa quattro metri dalla base del fondo ma lì ci vogliono attrezzature di arrampicata che bisognerà organizzare.

Si torna dentro Domenica 21 Luglio per tentare le arrampicate, sempre in abbinamento al campo speleo FSS, si va dentro in quattro, Tore con Nanni del TAG Thiesi su cui si fa affidamento per le sue capacità e gambe lunghe, ci fanno compagnia anche due neofiti dello GSAS di Sassari Davide e Clara. ci si vede a Fennau, Tore arriva domenica mattina presto giusto per il risveglio del campo che chiacchiera principalmente dell'immersione del giorno precedente a sa Rutta e s'Edera di cui si racconterà in altro articolo.

Un caffè invitato e poi ci si organizza, alle dieci in partenza per Badde su Nuraghe e alle undici Nanni sta attrezzando il primo pozzo, ci si rende subito conto che non è grotta che tira aria, va beh si spera sempre e comunque.

Arrivati giù uno sguardo verso il camino nostro obiettivo e si sale, Tore fa sicura a Nanni che in meno di mezz'ora e già su dentro una stanzetta dove trova i segni di altri speleo che hanno avuto la stessa idea, hanno anche tentato una disostruzione in un buchetto ma senza ottenere nulla, la salita non ha avuto necessità di trapano visto le protezioni naturali presenti.

Ci si capisce meglio col GASAU, col nostro racconto Salvatore ci spiega che l'arrampicata e il tentativo di disostruzione era opera loro, avevano anche eseguito il rilievo per aggiornare il precedente dei bolognesi che a breve verrà reso pubblico.

In risalita si viene attratti ancora da una finestra in alto prima della strettoia che riporta al laghetto, ora quasi asciutto per la siccità. Nanni sempre in prima linea e Tore che lo assicura da dentro una nicchia, stavolta oltre le protezioni naturali necessità di un fix, per vedere comunque che anche da questa parte non si passa. Grotta disarmata, la storia di Codi Ruia si chiude qui, per entrare a s'Edera oltre i sifoni di sa Funghe s'Abba bisogna trovare un altra porta. 

 

Gianni De Falco 

Tore Buschettu